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venerdì 17 febbraio 2012

Perchè dare per forza un nome all' amore?

Devo dire che detesto le etichette che vanno oggi tanto di moda "donna" "uomo" "etero" "gay" ecc. , mi sembrano delle terribili gabbie di contenimento, simili a quelle dove vengono imprigionate le galline e i maiali degli allevamenti intensivi, provo orrore per queste gabbie dell' identità. Le parole "etero" "gay" sono sorte nell' 800 con la salita al potere della medicina vera e propria, dove tutto si basa empiricamente sul corpo e non sull' anima, dove i genitali diventano il metro di giudizio per identificare una persona come "uomo" o "donna" , come se non esistesse un' anima dentro di noi e tutto deve venire giudicato in base al corpo, materia di studio medico. Se una persona ha la vagina deve essere per forza femmina e donna? ma chi l' ha detto? chi l' ha detto che invece la sua anima non sia quella di un maschio? Stesso dicasi per chi ha il pene e si sente un' anima femminile. Ecco allora che la medicina empirista viene subito a dire che chi è nato maschio e si sente donna allora ha una disforia, insomma una malattia..... ma non concordo affatto con questa visione, ma come si permettono di dire che c'è una patologia? Se quella persona è nata maschio e si sente femminile significa che quella è la sua identità in perfetto accordo con la sua anima e qui torniamo al discorso che il grande errore della scienza è quello di avere solo una visione empirica delle cose, di non guardare l' anima delle persone e da qui nascono tutti gli orrori della scienza.
Inoltre questi termini "etero" e "gay" non sono mai esistiti per millenni, sono un' invenzione della medicina dell'800. E in effetti non mi sembrano affatto corretti. Io credo che esista l' omosessualità e che esista l' identità maschile o femminile ma non che esistano i "gay" o gli "etero". Infatti sono convinta che gli uomini con identità maschile siano naturalmente tutti potenzialmente bisessuali, non credo che per loro sia importante se la persona con cui stanno è uomo o donna quanto il fatto che abbia un' anima femminile e un ruolo sessuale di tipo femminile. Ci sono anche uomini con identità maschile che amano avere rapporti sessuali passivi con altri uomini e forse sono questi i veri omosessuali, ma nella stragrande maggioranza dei casi io parlerei di bisessualità. L' eterosessualità maschile secondo me non esiste, è tutta una gabbia culturale-religiosa che ha preso il sopravvento con le tre religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo ed islam . Infatti nelle società pre-cristiane, pre-islamiche e pre-colombiane l' omosessualità e la bisessualità erano ampiamente diffuse. Sono le 3 religioni monoteiste che hanno represso l' omosessualità condannando fisicamente e psicologicamente le persone che la praticavano, basti pensare ai missionari cristiani che quando andarono in Sud America, in Nord America, in Africa e trovarono la diffusa pratica omosessuale fra i popoli pre-colombiani, fra gli indiani del nord-america e fra le tribù africane non esitarono a usare vari mezzi per stroncarla! È tutta una grande repressione religiosa cominciata con l' avvento delle tre religioni monoteiste ma il colpo di grazia è stato dato nell' 800 dalla medicina che ha cristallizzato tutto ciò nelle gabbie identitarie "etero" "gay" come se tutta la storia della bisessualità umana si potesse cancellare con un tratto di penna! E queste gabbie identitarie sono servite poi ai vari nazismi e comunismi per ammazzare le persone fregiandosi del fatto che lo facevano per motivi medici o di purificazione della razza, ecco dove porta il dover sempre racchiudere tutto in ambito medico, come se l' amore, l' anima, l' identità , la sessualità umana potessero essere catalogate per nome.

1 commento:

  1. se fosse ancora vivo il povero Oscar, chissà cosa ne penserebbe!!

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