Non vedere il tuo corpo come una "prigione"; cerca di essere quello che vuoi essere, nella tua essenza, a prescindere dai limiti imposti dalla tua fisiologia. Il nascere uomo o donna - per quel che si intende fisiologicamente, ossia con genitali maschili o femminili - è solo una questione di genere, ma la complessità e la totalità di una persona non può in alcun modo essere riducibile al solo dato biologico. Inoltre nella nostra società e cultura il femminile ed il maschile sono propriamente dei ruoli, ruoli che ci insegnano sin da bambini: alle bambine insegnano il ruolo dell'essere femmine (vestirsi di rosa, giocare con bambolotti ecc.), ai maschietti insegnano il ruolo della "virilità" (giocare con automobiline, con armi, sparare, essere forti, il ruolo della potenza fisica ecc.); ma sono ruoli, nient'altro che ruoli. Maschere. Sta ad ognuno di noi liberarsene.
Non conta l'esser nati maschi o femmine, il genere è casuale (così come l'avvenenza fisica, la bellezza o bruttezza), conta solo quello che vogliamo ed intendiamo essere nel profondo. So che è difficile riuscire a liberarsi da questi schemi, soprattutto farsi comprendere dalla massa, dalla gente che ne è schiava, ma nella vita niente è facile. O, se qualcosa lo è, dura poco. Credimi.
Grazie.... è una continua lotta.... però sai qui si aspettano che se sono di sesso maschile devo per forza mettere i pantaloni maschili, colori scuri, ho i capelli lunghi ma in molti posti se li lascio slegati sembra che creo scandalo... non sia mai volessi mettere un pò di fondotinta.... per quanto riguarda la spesa ti dico solo che mi sento a mio agio solo in un determinato supermercato, infatti vorrei cambiare quartiere perchè quello in cui mi trovo lo sento invivibile per me... be ci sarebbero tante cose da dirti.....
Uhh ma non metterlo il fondotinta!! Fa malissimo alla pelle...!!! Come ti ha detto giustamente Biancaneve, sono solo dei ruoli e non devi vederti costretta a "sentirti" uomo o donna.
Io mi sento gatto!
Anche nel post "Perchè dare per forza un nome all'amore", parli di "etichette" quali "gay-etero-uomo-donna". Io trovo che possano essere utilizzati come etichette in modo negativo solo nel momento in cui si viene a disprezzare la figura che viene rappresentata da quell'etichetta. Se no può essere solo inteso come un modo per riconoscersi in qualcosa, in modo da non creare confusione. Se non ci fossero questi marchi, targhette, generi, chiamali come vuoi, servono solo per "descrivere" la persona nel caso in cui servisse... Non penso ci sia niente di male a "definirti". Serve solo per fare chiarezza. Se poi sei gay e ti senti donna, o uomo e ti senti gatto,non cambia nulla. L'importante è quello che ti senti dentro indipendentemente dagli altri.
Non vedere il tuo corpo come una "prigione"; cerca di essere quello che vuoi essere, nella tua essenza, a prescindere dai limiti imposti dalla tua fisiologia.
RispondiEliminaIl nascere uomo o donna - per quel che si intende fisiologicamente, ossia con genitali maschili o femminili - è solo una questione di genere, ma la complessità e la totalità di una persona non può in alcun modo essere riducibile al solo dato biologico.
Inoltre nella nostra società e cultura il femminile ed il maschile sono propriamente dei ruoli, ruoli che ci insegnano sin da bambini: alle bambine insegnano il ruolo dell'essere femmine (vestirsi di rosa, giocare con bambolotti ecc.), ai maschietti insegnano il ruolo della "virilità" (giocare con automobiline, con armi, sparare, essere forti, il ruolo della potenza fisica ecc.); ma sono ruoli, nient'altro che ruoli. Maschere. Sta ad ognuno di noi liberarsene.
Non conta l'esser nati maschi o femmine, il genere è casuale (così come l'avvenenza fisica, la bellezza o bruttezza), conta solo quello che vogliamo ed intendiamo essere nel profondo.
So che è difficile riuscire a liberarsi da questi schemi, soprattutto farsi comprendere dalla massa, dalla gente che ne è schiava, ma nella vita niente è facile. O, se qualcosa lo è, dura poco. Credimi.
Grazie.... è una continua lotta.... però sai qui si aspettano che se sono di sesso maschile devo per forza mettere i pantaloni maschili, colori scuri, ho i capelli lunghi ma in molti posti se li lascio slegati sembra che creo scandalo... non sia mai volessi mettere un pò di fondotinta.... per quanto riguarda la spesa ti dico solo che mi sento a mio agio solo in un determinato supermercato, infatti vorrei cambiare quartiere perchè quello in cui mi trovo lo sento invivibile per me... be ci sarebbero tante cose da dirti.....
RispondiEliminama poi io non mi sento di sesso maschile
RispondiEliminaUhh ma non metterlo il fondotinta!! Fa malissimo alla pelle...!!!
RispondiEliminaCome ti ha detto giustamente Biancaneve, sono solo dei ruoli e non devi vederti costretta a "sentirti" uomo o donna.
Io mi sento gatto!
Anche nel post "Perchè dare per forza un nome all'amore", parli di "etichette" quali "gay-etero-uomo-donna".
Io trovo che possano essere utilizzati come etichette in modo negativo solo nel momento in cui si viene a disprezzare la figura che viene rappresentata da quell'etichetta.
Se no può essere solo inteso come un modo per riconoscersi in qualcosa, in modo da non creare confusione.
Se non ci fossero questi marchi, targhette, generi, chiamali come vuoi, servono solo per "descrivere" la persona nel caso in cui servisse...
Non penso ci sia niente di male a "definirti". Serve solo per fare chiarezza.
Se poi sei gay e ti senti donna, o uomo e ti senti gatto,non cambia nulla. L'importante è quello che ti senti dentro indipendentemente dagli altri.
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Eliminaah scusa, allora ritiro il premio.
Eliminami pento di averti detto questa cosa, mi aspettavo un ringraziamento, una parola dolce di apprezzamento, nulla, ok, come non detto. e che è
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